Oche, civette e dadi. La collezione dei giochi della Biblioteca Classense
Posted on venerdì, 14 Febbraio 2020 by Chiara Canetoli
Essere antichi ha i suoi privilegi, nonostante il nostro tempo prediliga l’eterno presente.
La lunga attività di Canetoli 1850, che già nel suo logo sottolinea l’aspetto anagrafico dell’attività, conserva nel tempo la capacità di stupire narrando storie dal sapore, appunto, antico.
L’attività ludica è parte integrante dell’animo umano fin dai tempi in cui Achille e Aiace sono stati immortalati nell’atto di giocare con i dadi dal ceramista Exekias, in un’Anfora oggi conservata nei Musei Vaticani risalente al 550-530 a.C.
La famiglia Canetoli ha intuito e valorizzato l’importanza delle relazioni umane, innanzitutto contribuendo con i suoi arredi a rendere le nostre case degli spazi accoglienti e confortevoli, e poi allargandosi al settore delle attività domestiche, quale quello dei giochi da tavolo.
A Ravenna, nella meravigliosa Biblioteca Classense, anche noi saremo parte integrante di una pregevole collezione di giochi da tavolo, all’interno di una mostra che tra Oche, civette e dadi mostra un patrimonio inestimabile di secoli di storia del gioco, non solo in Italia.
Nel percorso di mostra che presenta artisti del calibro di Giuseppe Maria Mitelli con il suo Il Gioco della Cuccagna che mai si perde, e sempre si guadagna (1651), c’è anche Canetoli con il Lotto Reale, disegnato da Cesare Mauro Trebbi (1847-1931): un gioco d’azzardo che fu commissionato e distribuito dal negozio di arredamenti Canetoli di Bologna ( si può leggere la firma nella parte in basso a destra).

Ecco quindi che il privilegio di essere antichi si traduce nella possibilità di avere tante storie da raccontare, contribuendo ad essere sempre attuali.
Mi raccomando, il gioco da tavolo richiede appunto un tavolo e delle sedie: se vi mancano ci pensiamo noi…
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